Trippa in pummarola
2014-01-16- Cucina: campana, italiana
- Livello Difficoltà: medio
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- Porzioni: 6
- Tempo di preparazione: 30m
- Tempo di cottura: 2:00 h
- Pronto in: 2:30 h
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La trippa in pummarola, come già si intuisce dal nome, è un piatto tipico della cucina napoletana presente sia nelle case sia nelle trattorie della città. Servita calda e fumante, sotto forma di zuppa, è un eccezionale piatto povero dal gusto veramente unico.
Ingredienti
- trippa: 5 chili
- sedano: un gambo
- pomodori: 3
- cipolla: 1
- carota: 1
- parmigiano grattugiato: 3 cucchiai
- ricotta romana da tavola grattugiata: 2 cucchiai
- sale
- pepe
- uova: 4
- una generosa dose di prezzemolo tritato
Metodo
Passo 1
Dopo aver pulito molto accuratamente la trippa e averla lavata sotto l'acqua corrente trasferitela in una pentola dai bordi alti e ricopritela di acqua. Aggiungete nella pentola anche i pomodori, il sedano, la carota e la cipolla ancora interi e fate cuocere portando a fuoco alto schiumando di tanto in tanto il brodo.
Passo 2
Dopo due o tre ore di bollitura, quando la trippa risulterà tenera, toglietela dalla pentola e tagliatela a listerelle sottili. Eliminate gran parte del brodo lasciandone solo una minima parte nella pentola. Rimettete la trippa tagliata nella pentola con il brodo rimasto e riportate a bollore.
Passo 3
Procedete nell'esecuzione della ricetta battendo le uova intere insieme ai due diversi tipi di formaggio grattugiato, al prezzemolo, al sale e al pepe e versate il composto ottenuto nella trippa bollente, rimestando con cura il tutto per circa un minuto dopo aver tolto la pentola dal fuoco. Il vostro piatto è pronto per essere servito in tavola.
Per mantenersi nell’ambito della cucina partenopea può essere affiancato da dei friarielli (giovani cime di rape) saltati in padella con olio e abbondante aglio. Grazie al loro sapore leggermente amarognolo sono ideali per stemperare il sapore intenso della trippa e favorire la digestione. Per accompagnare i due piatti è perfetto un vino rosso tipicamente regionale, l’aglianico, conosciuto ovunque e diffuso in tutte le zone della Campania, oppure un bicchiere di Falerno rosso, asciutto, dall’intenso color rubino e dal profumo inconfondibile.