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Pasta all’amatriciana

2013-05-09
  • Porzioni: 4
  • Tempo di preparazione: 15m
  • Tempo di cottura: 10m
  • Pronto in: 25m
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E’ uno dei piatti della tradizione culinaria italiana, in generale, e romana e laziale, in particolare. Conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo,vanta innumerevoli tentativi di imitazione e, purtroppo, anche di contaminazione, con ingredienti che nulla hanno a che vedere con la ricetta originale.
Stiamo parlando dell’amatriciana, ovvero degli spaghetti (per farla originale, ma sono diffusi anche i bucatini, o, a scelta, anche la pasta corta, ad esempio, recentemente, le mezze maniche) all’amatriciana.
Il piatto deve il suo nome alla città di Amatrice, che, al tempo dell’introduzione di questo succulento condimento, era geograficamente sita in Abruzzo e l’amatriciana divenne il pasto principale dei pastori della zona; la ricetta dell’epoca non prevedeva il pomodoro e si chiamava “Gricia”.
Con l’arrivo in Europa del pomodoro, l’ortaggio fu aggiunto alla preparazione e il nome della portata mutò nell’attuale “Amatriciana”.
Nella piccola piccola cittadina gli spaghetti all’amatriciana sono protagonisti ormai da tantissimi anni di una festa di piazza.

Ingredienti

  • 400 gr di spaghetti
  • 1 Peperoncino
  • 1 cucchiaio di olio extra vergine di oliva
  • 1 bicchiere di vino bianco secco
  • 75 grammi pecorino
  • pepe
  • 100 gr. di guanciale
  • 350 gr di pomodori (in passata o pelati)

Metodo

Passo 1

Dopo aver tolto la cotenna dura, tagliare il guanciale a dadini o listarelle, metterlo a soffriggere in padella con olio e aggiungere il peperoncino tritato. Quando il grasso del guanciale diventa trasparente sfumare con vino bianco e lasciare evaporare. A vino sfumato, scolare e togliere il guanciale dalla padella, tenendolo in caldo da parte.

Passo 2

A questo punto avvalersi della passata (o in alternativa, anzi, meglio, spezzettare i pelati e toglierne i semi interni) versandola in padella nel sugo di cottura del guanciale. Cuocere il pomodoro fino a renderlo sfatto e, nel frattempo, mettere in cottura gli spaghetti, scolarli e versarli direttamente nella padella, aggiungendo il guanciale, e facendoli saltare qualche istante per amalgamarsi per bene.

Passo 3

Una macinata sul tutto di pepe nero, un’abbondante passata di pecorino grattugiato e il gioco è fatto! Pronti per la tavola!


Abbinamento enologico ideale per questo piatto può essere un altrettanto tradizionale vino rosso del Lazio, quale un Frascati rosso o un Velletri rosso; fuori regione, invece, si consiglia un Cerasuolo di Vittoria, la famosa DOCG siciliana. In generale meglio accostare un vino di corpo non eccessivo e dalla facile beva, anche per non coprire né alterare il gusto spiccato del piatto.
Dopo un primo così invitante e nutriente, infine, il pasto può continuare, se ce la facciamo, con un’altra chicca del variegato panorama enogastronomico della Regione Lazio: l’abbacchio al forno.