Loader

Come cucinare carne di tacchino

Di : | Commenti disabilitati su Come cucinare carne di tacchino | On : 6 Ottobre 2016 | Categoria : Come cucinare

Prima di affrontare il tema di come cucinare carne di tacchino, è opportuno fare una breve introduzione su quelle che sono le proprietà nutrizionali di questo prodotto. La carne di tacchino, infatti, rappresenta la scelta ideale per chi vuol seguire uno stile alimentare basato sulla leggerezza senza dover rinunciare al gusto della carne. L'alta digeribilità di questa carne bianca deriva dal suo basso contenuto di grassi (circa 2-3%) e di colesterolo. Al contrario, ha un elevato contenuto proteico, nonché un'elevata concentrazione di ferro e sali minerali, che si riscontra sopratutto nella carne dei cosciotti. Ma vediamo in concreto come cucinare carne di tacchino. Decidere di cucinare la carne in un modo, piuttosto che in un altro, dipende in larga parte dal tipo di taglio che si è scelto. In commercio, possiamo trovare sia il tacchino intero, sia sotto forma di fesa, fusi, sovracoscie e ali. Ognuno di questi tipi di tagli si presta a diversi tipi di cottura. Il tacchino intero viene solitamente cucinato al forno seguendo un particolare procedimento che consente di ottenere una carne mordo e una pelle dorata e croccante. Qui da noi in Italia, l'acquisto del tacchino intero non è molto diffuso e si preferisce acquistarlo a pezzi. L'alta digeribilità e il suo gusto neutro, fanno del tacchino una carne molto versatile che può essere adoperata sia per la preparazione di primi piatti, gustosi secondi di carni, ma anche per la realizzazione di insalate e la farcitura di panini. Ecco solo alcune ricette su come cucinare carne di tacchino: - Arrosto di tacchino; - Sovracoscio di tacchino con patate; - Bocconcini di tacchino al curry; - Stufato di tacchino; - Insalata con tacchino; - Tacchino al rosmarino e salvia; - Scaloppine di tacchino al limone; - Arrosto di tacchino con carciofi; - Fesa di tacchino alle erbe aromatiche; - Rotolo di tacchino; - Tacchino in brodo; - Ragù bianco di tacchino; - Lasagne con zucca e salsicce di tacchino; Queste sono solo alcune delle ricette per cucinare la carne di tacchino, ma ne esistono tante altre. Affrontiamo ora il tema su come cucinare il tacchino, ovvero come cucinarla senza renderla asciutta e stopposa. Essendo una carne con un basso contenuto di grassi, occorre fare molta attenzione al metodo di cottura e ai tempi di cottura. La carne di tacchino, in particolare i tagli privi di pelle come la fesa, richiedono dei particolari accorgimenti che permettono di ottenere piatti leggeri e gustosi. Se si sceglie la fesa di tacchino a fette e volete cucinare delle scaloppine, il consiglio per ottenere una carne succosa è quella di utilizzare delle fettine di carne con uno spessore non inferiore ad 1-1,5 cm. Prima di metterle in padella l'ideale sarebbe quello di batterle leggermente con un batticarne. per evitare che la carne si asciughi troppo, la cottura dovrà essere relativamente breve e non superare i 10 minuti. Se invece si vuole cucinare un bel pezzo di fesa di tacchino, magari per farne un buon arrosto, il metodo da seguire per ottenere una carne gustosa e tenera, è relativamente semplice. La cottura può essere fatta in forno o in casseruola. In entrambi i casi, la prima cosa da fare è quella di legare la fesa con dello spago da cucina in modo da conferire all'arrosto un taglio regolare. Successivamente, e anche questo vale per entrambi i metodi di cottura, occorre sigillare la carne facendola rosolare in padella su tutti i lati. Attenzione però a non pungere la carne, perché così facendo si provoca la fuoriuscita dei liquidi e la carne si asciuga. Una volta sigillata, proseguite la cottura in casseruola, oppure in forno; in entrambi i casi, la cottura richiede l'aggiunta di liquidi, come il brodo o il vino. Per quanto attiene ai tempi di cottura, quella in forno è un pò più veloce rispetto a quella in casseruola, e in entrambi i casi, durante la cottura, è necessario bagnare l'arrosto con il suo liquido. Ultimo accorgimento: una volta cotto, l'arrosto va fatto riposare per almeno 30 minuti e poi tagliato a fette non troppo sottili.

Come cucinare carne di tacchino

Prima di affrontare il tema di come cucinare carne di tacchino, è opportuno fare una breve introduzione su quelle che sono le proprietà nutrizionali di questo prodotto. La carne di tacchino, infatti, rappresenta la scelta ideale per chi vuol seguire uno stile alimentare basato sulla leggerezza senza dover rinunciare al gusto della carne. L’alta digeribilità di questa carne bianca deriva dal suo basso contenuto di grassi (circa 2-3%) e di colesterolo. Al contrario, ha un elevato contenuto proteico, nonché un’elevata concentrazione di ferro e sali minerali, che si riscontra sopratutto nella carne dei cosciotti.

Ma vediamo in concreto come cucinare carne di tacchino. Decidere di cucinare la carne in un modo, piuttosto che in un altro, dipende in larga parte dal tipo di taglio che si è scelto. In commercio, possiamo trovare sia il tacchino intero, sia sotto forma di fesa, fusi, sovracoscie e ali. Ognuno di questi tipi di tagli si presta a diversi tipi di cottura.
Il tacchino intero viene solitamente cucinato al forno seguendo un particolare procedimento che consente di ottenere una carne mordo e una pelle dorata e croccante. Qui da noi in Italia, l’acquisto del tacchino intero non è molto diffuso e si preferisce acquistarlo a pezzi.
L’alta digeribilità e il suo gusto neutro, fanno del tacchino una carne molto versatile che può essere adoperata sia per la preparazione di primi piatti, gustosi secondi di carni, ma anche per la realizzazione di insalate e la farcitura di panini.

Ecco solo alcune ricette su come cucinare carne di tacchino:
– Arrosto di tacchino;
– Sovracoscio di tacchino con patate;
– Bocconcini di tacchino al curry;
– Stufato di tacchino;
– Insalata con tacchino;
– Tacchino al rosmarino e salvia;
– Scaloppine di tacchino al limone;
– Arrosto di tacchino con carciofi;
– Fesa di tacchino alle erbe aromatiche;
– Rotolo di tacchino;
– Tacchino in brodo;
– Ragù bianco di tacchino;
– Lasagne con zucca e salsicce di tacchino;

Queste sono solo alcune delle ricette per cucinare la carne di tacchino, ma ne esistono tante altre.
Affrontiamo ora il tema su come cucinare il tacchino, ovvero come cucinarla senza renderla asciutta e stopposa.
Essendo una carne con un basso contenuto di grassi, occorre fare molta attenzione al metodo di cottura e ai tempi di cottura.
La carne di tacchino, in particolare i tagli privi di pelle come la fesa, richiedono dei particolari accorgimenti che permettono di ottenere piatti leggeri e gustosi.

Se si sceglie la fesa di tacchino a fette e volete cucinare delle scaloppine, il consiglio per ottenere una carne succosa è quella di utilizzare delle fettine di carne con uno spessore non inferiore ad 1-1,5 cm. Prima di metterle in padella l’ideale sarebbe quello di batterle leggermente con un batticarne. per evitare che la carne si asciughi troppo, la cottura dovrà essere relativamente breve e non superare i 10 minuti.
Se invece si vuole cucinare un bel pezzo di fesa di tacchino, magari per farne un buon arrosto, il metodo da seguire per ottenere una carne gustosa e tenera, è relativamente semplice.

La cottura può essere fatta in forno o in casseruola. In entrambi i casi, la prima cosa da fare è quella di legare la fesa con dello spago da cucina in modo da conferire all’arrosto un taglio regolare. Successivamente, e anche questo vale per entrambi i metodi di cottura, occorre sigillare la carne facendola rosolare in padella su tutti i lati. Attenzione però a non pungere la carne, perché così facendo si provoca la fuoriuscita dei liquidi e la carne si asciuga. Una volta sigillata, proseguite la cottura in casseruola, oppure in forno; in entrambi i casi, la cottura richiede l’aggiunta di liquidi, come il brodo o il vino.

Per quanto attiene ai tempi di cottura, quella in forno è un pò più veloce rispetto a quella in casseruola, e in entrambi i casi, durante la cottura, è necessario bagnare l’arrosto con il suo liquido. Ultimo accorgimento: una volta cotto, l’arrosto va fatto riposare per almeno 30 minuti e poi tagliato a fette non troppo sottili.